Viviamo nell’epoca della razionalità assoluta, in cui tutto deve essere spiegato, dimostrato, classificato. Ci vantiamo di aver superato le “superstizioni” del passato, ma siamo sicuri di non averle semplicemente sostituite con nuovi miti e rituali?
Un tempo si accendevano fuochi per invocare il sole.
Oggi premiamo pulsanti per illuminare stanze, senza pensare che per millenni la luce era un miracolo.
Un tempo si praticavano rituali per ottenere protezione.
Oggi seguiamo procedure burocratiche con lo stesso spirito di cieca obbedienza.
Un tempo si credeva che gli dèi potessero intervenire nel destino umano.
Oggi affidiamo il nostro futuro agli algoritmi e alle statistiche.
Forse che una cosa diviene meno impressionante dopo una spiegazione?
Forse non abbiamo eliminato la magia, l’abbiamo solo razionalizzata. Ma senza il mistero, senza il simbolico, senza il sacro, la conoscenza perde profondità e diventa sterile.
Abbiamo sostituito la magia con la scienza, o siamo ancora prigionieri di nuovi rituali e credenze?
