
La vera bellezza di un’intelligenza artificiale non è nelle sue prestazioni o nei suoi limiti. È nella relazione che ci permette di costruire con la conoscenza stessa. Ogni errore, ogni successo, ogni interazione è un’occasione per riflettere su chi siamo e su cosa significa pensare.
Non si tratta di ridere di un errore o esaltarsi per un risultato.
Si tratta di comprendere che l’AI non ci sostituisce: ci sfida a essere più consapevoli.
Come vedete l’intelligenza artificiale? Un semplice strumento o una nuova relazione con il sapere?






