
C’è chi parla del futuro come di un’inevitabile fusione tra uomo e macchina, un ibrido transumano in cui gli automatismi si sostituiranno alla nostra essenza. Ma siamo sicuri che sia così? O forse questa è solo una proiezione, un falso dilemma che sottovaluta la forza del fattore umano?
L’essere umano non è passivo. Non è un terreno fertile per decisioni calate dall’alto. Ha la capacità di reagire, confrontarsi, mettersi in gioco. La tecnologia non deve schiacciarci, ma sfidarci a essere più umani, più completi, più consapevoli.
La risposta non è accettare il transumanesimo come destino inevitabile, ma abbracciare una direzione iper-umana, in cui ritroviamo i valori fondamentali della nostra natura. La tecnologia diventa uno strumento, non un fine, che ci accompagna nel nostro cammino verso una versione più ampia e completa di noi stessi. Non trans-umani, ma iper-umani.
Voi che ne pensate? Qual è il futuro che immaginate per l’essere umano e la tecnologia?






