
Dire “non voglio usare l’AI perché è pericolosa” è come dire “non voglio usare il fuoco perché può bruciare”. La storia ci insegna che ciò che non capiamo ci spaventa, ma il progresso non aspetta. E se noi restiamo fermi, altri – con intenzioni meno nobili – prenderanno il nostro posto.
L’AI, come ogni strumento potente, richiede trasparenza e accesso universale.
È qui che si trova la vera sicurezza: non nel rifiuto, ma nella consapevolezza.
Impariamo a governare questo vento, non a temerlo.
Come possiamo garantire che l’AI sia usata per il bene comune?






