
“Un fotografo è un funzionario”, dice Paolo Schianchi
Sfrutta la luce, i rapporti che il suo strumento — la fotocamera — gli concede, e imprime un momento in un’immagine. Se questo è arte, allora cos’è ciò che viene generato con l’AI?
L’AI è come una fotocamera evoluta: all’interno dei suoi limiti e delle sue possibilità, interpreta la visione dell’artista. Lo strumento non pensa, ma amplifica. Non decide, ma esegue. Il fotografo, come l’artista contemporaneo che usa l’AI, sceglie, corregge, guida.
L’arte non è lo strumento. L’arte è nell’intenzione, nella visione, nel significato.
E se la fotografia ha superato il dubbio di essere arte, forse anche ciò che creiamo con le nuove tecnologie merita lo stesso riconoscimento.
Dove finisce lo strumento e dove inizia l’arte?






